La terapia standard per l’ambliopia prevede l’utilizzo di patch oculari, che vengono applicati sull’occhio dominante per stimolare l’attività visiva dell’occhio affetto, favorendo così il suo sviluppo. Nonostante l’efficacia clinica dimostrata di questa terapia, il successo del trattamento dipende in larga misura da quanto il bambino sia collaborativo nell’applicazione dei patch oculari. Ecco, quindi, l’importanza di aiutare il bambino ad accettare la terapia con patch oculari è il primo passo per poter ottenere un esito positivo del trattamento stesso.
Vediamo alcuni consigli per supportare il piccolo nell’accettare questo strumento.
Dare il tempo di adattarsi al cambiamento
I bambini hanno capacità di adattamento straordinarie, ma è possibile che indossare un patch occhi possa incidere in modo negativo sulla loro routine provocando una certa resistenza nell’utilizzo di questo strumento.
Il primo suggerimento è proprio quello di dare tempo al bambino di abituarsi a questo nuovo elemento che deve indossare, senza forzarlo eccessivamente ma mostrandosi fermi nelle regole.
L’accettazione del patch occhi passa anche e soprattutto attraverso la spiegazione della necessità di questo rimedio. È importante illustrare l’importanza della terapia in termini che i bambini possono comprendere: paragonarla ad esercizi di allenamento per atleti, può aiutare a demistificare il processo e favorire la comprensione del perché di questa soluzione.
I genitori sono i primi fan dei propri figli
I genitori sono parte integrante del processo di accettazione dei patch oculari dei bambini: è opportuno quindi che si impegnino in frasi di rafforzo positivo. “Come stai bene con questo cerotto”, oppure “Ti dona proprio questo cerotto verde!”, “sei speciale con questo patch” sono solo alcune delle frasi che possono arrivare dirette al cuore del bambino, facendolo sentire meno solo durante la terapia. Ad esempio, il paragone con il supereroe preferito o alla principessa più cool può innescare il processo di immedesimazione in un personaggio molto amato.
Stabilire degli orari fissi
Avere un programma chiaro e ricorrente nell’uso del patch aiuta l’integrazione di questo strumento all’interno della routine del bambino. Se il piccolo sa che, ogni giorno tornato da scuola, dovrà indossare la benda, sarà meno resistente a questo approccio terapeutico e sarà più collaborativo.
È opportuno ricordare che gli orari devono essere concordati con il professionista di riferimento con lo scopo di permettere al patch di lavorare per un numero di ore sufficienti. Nel caso il cerotto occhi debba essere indossato tutto il giorno, si possono attuare altre strategie.
Sistema delle ricompense
Nella fase iniziale della terapia per l’ambliopia, il sistema delle ricompense può essere un prezioso alleato perché premia il bambino che partecipa al trattamento, dandogli un incentivo immediato e rendendo l’obiettivo di migliorare la vista più raggiungibile e desiderabile.
Solo per citare un esempio, si potrebbe stabilire un calendario di ricompense settimanali: a fronte del raggiungimento delle ore totali di terapia previste il bambino potrebbe ricevere un gelato o un adesivo nuovo da apporre sul suo gioco preferito.
Offrire una distrazione durante la terapia
Soprattutto nelle prime settimane di applicazione del patch occhi è opportuno offrire al bambino una fonte di distrazione. Il disegno è una soluzione eccezionale, anche per i più piccoli perché permette di dare sfogo alla loro fantasia e, talvolta, anche alle loro piccole frustrazioni. Il momento del disegno consente ai bambini di metabolizzare l’uso del cerotto oculare anche attraverso l’autorappresentazione sul foglio di carta.
Tenere un diario
Se il bambino è in età scolare allora lo si può invitare a tenere un diario del patch. Raccontare, giorno dopo giorno, come si sente ad indossare il cerotto sull’occhio può aiutarlo a comprendere la progressione del processo terapeutico e, dopo poche settimane, apprezzare anche i progressi che sono stati fatti. Il genitore può suggerire di attribuire un punteggio alla giornata trascorsa per misurare la difficoltà di dover tenere il cerotto oculare: grazie a questa misurazione sarà evidente la diminuzione del disagio nel bambino. Non è da escludere, poi, che sarà il bambino stesso a non voler tenere più il diario quando si sentirà perfettamente a suo agio.
Coinvolgere le maestre e i compagni
È essenziale rendere le educatrici, le maestre e i compagni di classe parte integrante del processo di accettazione dei cerotti occlusori. La comunicazione diretta con le insegnanti permette di gestire al meglio l’uso del patch anche durante la giornata, senza che il piccolo possa essere deriso o debba affrontare delle situazioni che lo possano mettere a disagio.
Si suggerisce di spiegare l’uso del cerotto come una soluzione necessaria, ma anche esteticamente piacevole. Perché, ad esempio, non rendere protagonista il bambino di una piccola recita che ha come personaggio principale proprio un pirata?